Frammenti n°6: l'alba del Neorealismo
Bisogna gettarsi nella strada, portare la macchina da presa nelle vie, nei cortili, nelle caserme, nelle stazioni. Basterebbe uscire in strada, fermarsi in un punto qualsiasi e osservare quello che accade durante mezz'ora per fare un film italiano logico e naturale.
Leo Longanesi L'occhio di vetro, in "L'italiano", VII (gennaio - febbraio 1933), n.17 - 18, p. 35.
Frase che condivido al 100%. E' vero c'è tanta vita per strada e tanto materiale "naturale e vero".
RispondiEliminaMa poi bisogna trovare qualcuno che lo produca e sponsorizzi, ed oggi se non hai conoscenze è difficile. Ti chiedo: Tu ci credi ancora in tutto questo? Bastano la forza di volontà e l'impegno per vedere realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni? Io mi sono stancato di scendere a compromessi ed ho accettato, anche se a malincuore, un lavoro "normale". Ti auguro che a te vada meglio.
RispondiEliminaIo non credo nell'arte fine a se stessa, ma non credo neanche ai meccanismi di "sponsorizzazione". Bisogna capire prima di tutto il perché uno vuole fare cinema o qualsiasi altra arte. Se il tuo è un perchè valido allora non ti arrenderai mai. Non si tratta di sogni o aspirazioni. Il (tuo) sogno è quello di pensare che il tuo film venga distribuito in tutto il mondo o per lo meno nella saletta del tuo paese. Fare cinema invece significa prima tutto esprimersi, quando non riesci a farlo in altri modi. Fare cinema significa prima di tutto fare qualcosa per se stessi. Il cinema è terapia. Il cinema non è il tuo nome stampato su una copertina di un dvd e non è neanche un lavoro che ti frutta denaro. Esso non ti darà mai da mangiare, ma per lo meno ti darà la vita. Viviamo in un epoca di grandi possibilità. Oggi il cinema lo fai da solo, con amici, con una telecamera comprata con pochi soldi, lo fai con un masterizzatore dvd. Il cinema lo fai con un blog, come questo. Il cinema è prima di tutto ricerca, studio, analisi, pensiero. Io non ho bisogno di sognare, perchè tutto quello che ho sempre desiderato lo sto facendo. Che poi il mio cortometraggio passa solo su web e in qualche festival non mi interessa. Io ho creato, ho espresso e involontariamente ho creato una coscienza, diversa, in qualche spettatore ignoto, occasionale. A me non serve altro.
RispondiElimina"...quando vuoi più di quello che hai,
pensi di averne bisogno
quando pensi più di quello che vuoi,
i tuoi pensieri cominciano a sanguinare... " Eddie Vedder
Onestamente ti invidio. Hai molto coraggio e tanta determinazione. Forse è solo perchè sto attraversando un periodo brutto e per questo parlo così..sono disilluso, non credo più a niente. Mi hanno costretto a fare un lavoro che non mi piace, solo per "il guadagno sicuro". Se e quando riuscirò a prendere nuovamente una telecamera in mano, mi farò risentire, uscirò dall'anonimato. Grazie per avermi ascoltato. Forse ora avevo bisogno solo di questo. E auguri tu ancora sei di quelli che pensano che il bicchiere è mezzo pieno.
RispondiEliminaDisilluso ma ci conosciamo?
RispondiEliminaAmico di amici di amici, per caso mi sono trovato sul blog...per ora non mi va di presentarmi, di vedere nessuno. Spero a presto.
RispondiEliminaCiao
Se stai passando un così brutto periodo allora credo che sia questo il momento giusto di riprendere la telecamera in mano. I momenti negativi sono i migliori per esprimersi!!!!
RispondiEliminaFacile a dirsi, difficile a farsi. Va bene amico ti ringrazio per la mano che mi tendi, è bello sapere che c'è gente come te pronta a stimolare ed ascoltare, scusa se ho usato il tuo blog per sfogarmi, ma mi ha fatto bene, mi sento già meglio. Ora spengo ho da fare. Mi farò risentire io ciao, grazie! comunque un bel blog, bei contenuti, belle argomentazioni. Si vede che non ami il cinema leggero, da quattro soldi che va tanto di moda oggi.
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RispondiEliminaLeo Longanesi ideatore della comunicazione moderna.La sua vivacità e apertura mentale caratterizzano una figura eclettica che spazia dalla letteratura e dalle arti, alla scoperta di talenti letterari, alle sfide alla censura, all’opportunismo e alla mediocrità. Molte persone sostengono che il neorealismo è privo dello spirito cinematografico perché filmare solo quello che è visibile annienta tutto il resto. Lui la pensava diversamente e come successivamente disse Zavattini :"una scena di strada, durata appena un minuto, un urto fra due passanti, una lite, uno sparo. E tutto viene anaizzato per un film di novanta minuti, con lo stesso spirito avangurdistico con cui Antoin Artaud pensò di ottenere un lungometraggio dal soggetto 36 secondi".
RispondiEliminaPer Disilluso:
RispondiEliminaNon mollare, riprovaci, non lasciare che la quotidianeità ti svuoti completamente.