venerdì 14 maggio 2010

Soldi sporchi di Sam Raimi

Non amo molto Sam Raimi. La saga di Spider Man non mi è mai andata troppo a genio. Forse perché ho visto troppi ragazzini eccitarsi di fronte a Peter Parker. Eroe dei nostri tempi. Non lo amo neanche troppo per film come La casa (1 e 2) e Darkman. Perché sai che sono quei cult che non ti scrollerai mai di dosso quando scappa di parlare di horror con qualche amico che crede di saperne più di te.

Se non fosse per questi film, Sam Raimi sarebbe uno dei tanti, qualche thriller qua e la, e la pretesa di ispirarsi a Bugs Bunny. Credo che il suo sia prima di tutto un bisogno legato al divertimento, alla funzione primaria del cinema che è appunto lo svago, l'attrazione. Il cinema di Raimi è profondamente attrazzionale. Come il suo ultimo film, Drag Me to Hell. Imperdibile, tra i suoi più riusciti. Un horror in stile anni 70 e 80. Il gusto di spaventare, il pubblico che si diverte e un finale che non ti aspetti.

Va riconosciuta una certa autorialità in Raimi. Il suo cinema al di là dei corpi, si innesta come uno sguardo personale, mai troppo oggettivo, mai troppo soggettivo. Forse lo sguardo di un corvo, come in Soldi Sporchi. Il suo capolavoro. L'ironia, il divertimento e l'attrazione non esistono. Esiste solo il racconto (sporco), freddo, ovattato, come tutta la neve che accompagna il corso del film. E' vero un film alla Coen. Soldi sporchi a tratti ricorda Fargo.

E' il film che parla dell'uomo borghese e della sua ipocrisia, della sua malattia. Esseri all'apparenza perfetti, ma che contengono all'interno il marciume dell'esistenza. Un film che annienta il destino a favore del caso. Una palla di neve lanciata male e la tragedia prende inizio. Un evento che scatena l'evento: causa-effetto. Il percorso è cosparso di sangue. Ma lo sguardo dei corvi, ci fa intuire come non si è mai soli in questo mondo, sopratutto nel delitto. Inutile coprire le tracce. La neve si scioglierà e i cadaveri saliranno a galla.
E' questo il cinema di Raimi che preferisco. Peccato che Soldi Sporchi sia un caso unico nella sua filmografia.

Roberto Mazzarelli


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